Le Langhe, Patrimonio Unesco dal 2014, da sempre affascinano turisti italiani e di tutto il mondo che accorrono ad osservare gli immensi filari, ad assaporare i cibi succulenti e a degustare gli ottimi vini.
Potremmo scrivere libri e manuali per parlarvi di questa bellissima zona del Piemonte, ma ci limiteremo a darvi qualche piccolo consiglio su qualche cittadina da visitare ed ovviamente qualche ristorante da testare.
Abbiamo deciso di organizzare questo weekend agli inizi di febbraio, nonostante fossimo ben consapevoli del periodo non molto appropriato per poter assaporare la meglio la bellezza di questa terra.
Il nostro breve viaggio inizia, per partire in quarta, con una fantastica degustazione presso la cantina dell’Astemia Pentita, in pieno Barolo.
Se cercate una cantina storica e dalle note tradizionali questa cantina non fa decisamente per voi!
La particolarità della cantina si ritrova infatti nei tantissimi dettagli di design, nelle decorazioni che accompagnano il percorso che annualmente compie il vino, dalla raccolta dell’uva, passando per il riposo nelle botti fino a terminare nell’imbottigliamento e all’esportazione.
Giorgio, impiegato presso la cantina, è davvero riuscito con semplicità ma passione a trasmetterci tutto ciò che un semplice chicco d’uva può regalarci.
Brilli e felici, terminata la nostra degustazione, ci siamo recati nella vicina Barolo.
Paese molto importante, prima di tutto perché dà il nome all’omonimo vino, rinomato e conosciuto in tutto il mondo. Il paese è costellato da piccole cantine che producono e vendono il loro vino e tante enoteche dalle ottime etichette. Tra una cantina e l’altra potete trovare tanti ristorantini tipici un po’ per tutte le tasche.
Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla simpatia e gentilezza del personale e dai piatti assaggiati. Pochi fronzoli nell’impiattamento ma sapori davvero…"piemontesi". Abbiamo infatti optato per un brasato al Barolo con polenta e i celeberrimi ravioli del Plin conditi con burro e salvia tutto accompagnato da un buon calice di vino. 🤤😛
Sazi e decisamente meno brilli, abbiamo continuato la nostra passeggiata lungo la via principale. Arrivando proprio in fondo al paese, si può osservare il castello di Barolo in tutto il suo splendore. Il castello ospita al suo interno il Museo del Vino.
Nei pressi del Castello, si trova anche il Museo del Cavatappi, posto proprio all’interno di un’enoteca. Sicuramente molto interessante da visitare per gli amanti del vino, si potrà scoprire la storia del cavatappi e osservarne l’evoluzione dal passato ai giorni nostri.
Salutato Barolo, abbiamo deciso di proseguire il nostro breve tour e per farci aiutare abbiamo seguito le famose panchine giganti che potete trovare in tutto il Piemonte, pensate infatti che ve ne sono circa 181 ed hanno tantissimi colori differenti. Una chicca da non perdere!! 😎😎😎
Non molto lontano da Barolo e più precisamente tra quest’ultima e La Morra, potete trovare la Cappella delle Brunate, meglio conosciuta come cappella del Barolo.
Che dire? Sicuramente ciò che colpisce è la sua vasta gamma di colori decisamente accessi. Un’opera davvero eccezionale, un puntino colorato in mezzo ai filari.
Attenzione: durante il weekend si può arrivare alla cappella solamente a piedi su strada in salita e un po’ dissestata, mentre durante la settimana si può arrivare comodamente in macchina. Questo è stato studiato per non aver troppo affollamento di turisti dato che la cappella è situata in strada privata.
Questo, ovviamente, vale nelle stagioni più affollate, per noi è stato facile raggiungere la piccola cappella in macchina.
Altra città sicuramente degna di nota è Barbaresco, una piccola cittadina. Il centro del paese è molto grazioso seppur non grande ed è formato da una via principale circondata da cantine di ogni tipo. In fondo alla via si può ammirare la caratteristica torre di stampo medievale
La torre è suddivisa in tre livelli visibili solamente per chi utilizza le scale, al primo è possibile conoscere la storia di uomini, luoghi, etichette che hanno contribuito a rendere il Barbaresco un vino conosciuto su scala mondiale, questo attraverso moderni strumenti multimediali. Al secondo piano è presente la sala di analisi sensoriale per educare i sensi ad assaporare al meglio il vino. Al terzo e ultimo livello si ha, infine, una stupenda vista a 360° sulle dolci colline delle Langhe.
Dopo aver visitato la torre ci siamo lasciati conquistare da una piccola cantina di una gentile signora, l’azienda agricola Gigi Bianco. All’interno si possono trovare poche bottiglie di vino ma tutte prodotte artigianalmente ormai da diverse generazioni. La proprietaria ci ha accompagnato in un bellissimo percorso di degustazione accompagnato da un’ottima descrizione dei prodotti.
Ultima, ma non per importanza, è la città di Neive, dove abbiamo anche soggiornato in questo weekend vinoso.
Neive è un piccolo borgo, considerato uno dei più belli d’Italia, dall’aspetto decisamente medievale di case in pietra. Tutto il centro storico ha mantenuto l’impianto medievale con caratteristiche stradine in pietra e palazzi in cotto. A far da cornice, le bellissime colline e vigneti in cui il borgo è immerso e che è possibile ammirare dai suoi numerosi punti panoramici.